Il tempo dei cavalli ubriachi [Zamani barayé masti asbha - 2000 - 80 min.]

Il primo lungo metraggio di Bahman Ghobadi racconta qualche giorno della vita di 5 fratelli e sorelle in un villaggio del Kurdistan, alla frontiera tra Iran e Iraq. Quando il padre salta su una mina, i lavoretti trovati qua e là diventano essenziali per sopravvivere.  Mosso dalla pietà per il fratello handicappato che ha bisogno urgente di cure, Ayoub si unisce a un gruppo di contrabbandieri per andare a vendere il mulo in Iran.  Camera d'oro a Cannes, il film è un'immersione in un mondo che ci coinvolge perchè acutamente reale.
E' stato un bel rischio proiettare questo film a un gruppo di adolescenti nel 2011. Il tema del weekend era "Aprire gli orizzonti attraverso il cinema": partendo da "Gladiator" - con l'analisi approfondita della prima sequenza - siamo passati a un documentario USA (Young at Heart) e poi a una commedia francese (Effroyables Jardins). "Il Tempo dei Cavalli Ubriachi" concludeva il weekend ed è stato seguito con molta attenzione, nonostante lo stile neorealista, la lentezza e una certa tristezza della storia.  Il dialogo che ha seguito la proiezione, essenziale ma profondo,  ha mostrato che vale la pena far scoprire delle opere di valore anche ai più giovani.  Anzi è proprio li che bisogna cominciare.