Miracolo a Le Havre [Le Havre - 2011 - 93 min.]


I protagonisti sono una coppia modesta, che sopravvive in un quartiere della periferia di Le Havre, grande porto del nord della Francia.  Marcel ha lasciato la letteratura per fare il lustrascarpe - per essere più vicino alla gente - almeno dice lui.  Sua moglie Arletty è una donna immigrata che, con grande dignità, tiene la casa e gestisce le poche entrate.  Il quartiere sembra fatto per questa coppia stile anni '60, con drogheria, fruttivendolo e "bistrot" che fanno volentieri credito (la solidarietà del quartiere è uno dei tanti valori del film).  Tutto sembra funzionare bene fin quando, su un registro più contemporaneo, Idrissa fugge da un container di immigrati clandestini ed è ricercato dalla polizia.  Marcel si imbatte nel giovane gabonese e decide di aiutarlo.  Dalla routine e la modestia del lustrascarpe, l'uomo si trasforma allora pian piano in un'altra persona.  La solidarietà diventa il filo conduttore del racconto, con tutta la fantasia che la vera generosità può "sbrigliare".
Miracolo a Le Havre - come parecchi film usciti nella stessa stagione - ci trasmette fede nell'umanità, generosità, energia per affrontare la vita.  E il tutto senza illusioni o sentimentalismi.
Il film si presta a un dibattito sull'immigrazione, ma soprattutto a come mettere in moto quella generosità che è nascosta in ciascuno di noi.   Dai 14 anni in su.