Summer Wars [Samâ wôzu - 2009 - 110 min.]

Diciamolo subito, lo stile degli “anime” giapponesi non è per tutti i gusti.  Ma una volta che ci siamo abituati all’esagerazione di certe espressioni grafiche, la visione di un film come “Summer Wars” può essere molto piacevole.  La sceneggiatura è forse meno poetica ma più dinamica dei due film del regista Mamoru Hosoda che rispettivamente precedono e seguono “Summer Wars”, cioè “La Ragazza che Saltava nel Tempo” (2006) , e “i Bambini Lupo” (2012).  “Summer Wars” è anche più spettacolare, in particolare nella rappresentazione grafica del mondo virtuale che gestisce ormai una gran parte della vita dei giapponesi (e non solo ...). La storia inizia nel mondo di Oz, una rete sociale come Facebook, ma molto più estesa e tentacolare. Fuori, nel mondo reale, Kenji, geniale studente in matematica, viene invitato dall’amica Natsuki a passare qualche giorno con la sua famiglia, in campagna dalla nonna. Qui parte il racconto vero e proprio, dove Natsuki - con grande sorpresa dell’interessato - presenta Kenji come il suo fidanzato. La vacanza in campagna si svolge in parallelo con la storia di Oz, il mondo virtuale che diventa cosciente, e prende il potere di tutto quello che può controllare attraverso la rete.
Il film è ricco - molto ricco - di personaggi e situazioni. Tratta con acutezza di rapporti famigliari e di amicizia. Ma soprattutto ci sensibilizza ai problemi derivanti del nostro rapporto al virtuale, anche se con un racconto fantastico.
Dai 10 anni.
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