Kes [1969 - 110 min.]

“Kes” è il gheppio - o falchetto - di Casper, un ragazzo minuto e sveglio che ha molta difficoltà a trovare il suo posto nel mondo.  Con il padre assente, una madre irresponsabile e un fratello maggiore che fa la legge in casa, Casper si arrangia come può per sfamarsi, tra lavoretti e piccoli furti. A scuola le cose non gli vanno meglio: soggetto delle scherno dei compagni, si rende facilmente ridicolo per via della sua spontaneità. Poi un giorno cattura un falchetto e decide di addestrarlo. La sua vita prende allora un senso, e la nuova passione rivela talenti nascosti: dalla passione per la lettura di un libro sui falchi, alla pazienza per applicare quanto “studiato”, alla capacità di esporre in classe quanto imparato nel contatto con il nuovo “amico”.
Ken Loach - qui agli inizi della sua carriera - rivela il suo grande talento di “regista dei poveri e degli sfruttati”.  In effetti le cittadine minerarie del nord dell’inghilterra degli anni ‘60 sono povere e tristi, come poveri e tristi sono i metodi del loro sistema scolastico fascista. Ma nonostante le dure prove, la luce del volto di Casper e la sua vitalità attraversano tutto il film e accompagnano a lungo lo spettatore.  Il giovane David Bradley - nel ruolo di Casper - ci regala una prima prestazione da Oscar.  Una bella riuscita per un film con un piccolo budget e una maggioranza di attori non professionisti.
Il film può aiutare preadolescenti e adolescenti a "situarsi": parlare del loro quotidiano, anche per rendersi conto quanto - almeno per tanti di noi - l'ambiente sia, nell'insieme, favorevole. Per gli adulti, l'esempio dell'insegnante "buono" può aprire un bel dialogo sui nostri metodi educativi.

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